Il lavoro corporeo nella Lyrical Arab Dance

Il lavoro corporeo e la natura del corpo

Lavoro corporeo nella lezione di Hilal Dance

Lavoro corporeo nella lezione di danza

Negli ultimi 200 anni le condizioni di vita sono molto cambiate rispetto a quelle presenti sulla terra migliaia di anni fa, quando l’animale uomo si è evoluto così come è oggi. Il corpo è perciò sottoposto a tali stress che si allontana dalla naturalezza del movimento, assumendo cattive posture e abitudini sbagliate. Grazie ad un profondo e naturale lavoro corporeo, il corpo può riacquistare la sua naturale fluidità ed efficienza, ed il movimento risulta molto organico, scorrevole ed elegante. Il danzatore si muove in modo morbido ma senza mollezza, sapendo dosare consapevolmente la forza muscolare nel modo più efficace.

Grazie al lavoro corporeo sano e rispettoso della natura del corpo, la qualità del movimento e la postura migliorano in modo sorprendentemente rapido. Il lavoro corporeo ed i concetti di movimento su cui ci basiamo non sono filosofie e non sono soggetti ad opinioni personali o alla moda, ma si basano su realtà della fisiologia umana scientificamente dimostrabili.

La fisiologia del corpo in movimento

Esigenze primarie del corpo in movimento sono il ripristino del proprio equilibrio, la salvaguardia della propria incolumità e la lotta contro la forza di gravità.

A tale scopo la Natura ha creato alcuni meccanismi muscolari:

1 – catene muscolari: i muscoli sono collegati fra loro in catene di collaborazione ed armonia, per fornire al movimento le qualità di fluidità ed economia necessarie allo svolgimento di tutte le azioni quotidiane della vita.

2 – muscoli posturali antigravitari: da un punto di vista biochimico, vi sono muscoli che funzionano in maniera da potersi contrarre con poco sforzo e per un periodo di tempo prolungato. Questi muscoli sono quelli coinvolti nella stazione eretta e nella deambulazione.

I muscoli dinamici invece sono finalizzati a sviluppare una grande forza per un tempo limitato, proprio perché servono all’azione, e sono biochimicamente costruiti per funzionare in questo modo. Gli errori di postura e le cattive abitudini portano ad utilizzare al posto dei muscoli posturali quelli dinamici, creando una deviazione nell’uso organico delle catene muscolari naturali. Il corpo riesce a funzionare ugualmente, ed è addirittura in grado di commutare la natura biochimica dei muscoli dinamici per permettere loro di funzionare come muscoli statici, ma lo fa a discapito del buon funzionamento di tutto il sistema.

3 – arco riflesso: il nostro sistema nervoso ha sviluppato alcuni meccanismi automatici, finalizzati fondamentalmente alla conservazione dell’incolumità dell’uomo, che lo possano mettere velocemente al riparo da situazioni dannose. Il corpo stesso risponde con una rapida azione prima di venire danneggiato.

Ad esempio, quando afferriamo una pentola senza sapere che è stata usata di recente e che è ancora rovente, la nostra mano lascia la presa ben prima di quando il nostro cervello ne è completamente consapevole. I recettori del calore situati nella pelle inviano alla colonna vertebrale l’informazione, e i gangli nervosi della colonna stessa mandano due informazioni: una ai muscoli del braccio, avvertendoli di lasciare immediatamente la presa, e l’altra al cervello, per informarlo della situazione. Questo fenomeno spiega molto bene quanto sia importante rispettare i meccanismi fisiologici, che comunque funzionano anche al di là del controllo della nostra volontà cosciente.

Il lavoro corporeo deve rispettare questi meccanismi che regolano la produzione stessa del movimento, sfruttandoli allo scopo di rendere possibile una danza dalle qualità di fluidità, eleganza, espressività davvero uniche.

Il respiro nel lavoro corporeo

La fisiologia umana prevede che il muscolo principale della respirazione sia il diaframma. La vita di oggi, le cattive abitudini motorie, le tensioni e gli stress emotivi ci portano a respirare male, e a volte l’atto respiratorio viene prodotto soltanto dai muscoli secondari della respirazione, e perciò non è molto efficace.

L’uso attento del respiro deve essere uno dei punti cardine del lavoro corporeo. Usare il diaframma in modo molto attivo ed abituarci a sentire la collaborazione fra la muscolatura addominale e il respiro ci aiuta ad entrare nell’ascolto e nella presenza.

Questo produce molteplici effetti positivi:

– un miglioramento della capacità respiratoria, cioè del volume del ricambio d’aria nei polmoni, che rende disponibili maggiori quantità di ossigeno nel sangue.

– miglioramento della postura generale del corpo: il diaframma è situato proprio alla base della cassa toracica e perciò fornisce un sostegno alla parte alta del corpo. Inoltre, quando si contrae produce automaticamente la contrazione dei muscoli del pavimento pelvico, fornendo un efficace sostegno agli organi interni.

– Collaborazione alla sensazione del corpo come un tutto unico: il diaframma è come una porta che mette in comunicazione la cavità addominale con quella toracica. Se non funziona correttamente, è come una porta chiusa all’interno del nostro corpo, di fronte alla quale il movimento si interromperà.

– Miglioramento della postura del collo: se non si usa il diaframma, sarà necessario usare i muscoli secondari della respirazione, ed in particolare quelli situati nella parte alta del torace, che disturbano la corretta posizione del collo e della testa.

 

 

sabina

Sabina ha iniziato a ballare prima ancora che a camminare. E forse non sa ancora camminare tanto bene neppure adesso, perché senza danza non può proprio stare. Danza come espressione e comunicazione e come maniera per esistere

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